Dopo quasi due settimane torno anche io a scrivere articoli e ricomincio alla grande con Renico, una bellissima persona ed un ottimo artista, con il quale abbiamo avuto la fortuna di scambiare quattro chiacchiere.
Renico è uno dei pochi autori nel panorama italiano che riesce a trovare continuità nei testi e varietà nelle sonorità. Aspetto molto molto notevole!
Gli inizi
Enrico ha da sempre avuto capacità musicali e ricorda con un po’ di ironia gli anni di medie e le lezioni di musica
Suonavo il flauto dolce ad orecchio.
E rompevo le palle ai miei genitori!
Grazie proprio al suo insegnante di musica delle scuole medie ha iniziato ad approcciarsi ad uno strumento nuovo, la chitarra.
Gli anni successivi è nato il progetto Renico.
La carriera
Il nome Rènico non ha senso, nasce così a caso da un gioco di parole con il nome Enrico, ma è stata una scelta totalmente casuale.
La cosa bella è che con il tempo ho trovato molto di
Renico
Enrico in quello che scrivo, sono sempre la stessa persona con e senza la chitarra
Gli anni dell’università lo hanno fatto distaccare fisicamente dagli ascoltatori e li ha utilizzati per parlare di eventi accaduti a lui.
Il progetto nasce principalmente grazie a due principali ispirazioni. Prima di tutto, Enrico già scriveva poesie, senza però melodie sotto e ad un certo punto ha deciso di unire le due arti creando musica.
In secondo luogo, ricorda il nonno e le sue storie.
Suo nonno gli raccontava storie (e tutti sappiamo quanto sia fortunato chi può ascoltare le esperienze, o le favole, dei nonni) e lui rimaneva sempre affascinato.
Dopo che suo nonno è venuto a mancare, ha cercato di colmare il vuoto scrivendo egli stesso nuove storie.
Ora, questa probabilmente è una delle ispirazioni più belle che abbia sentito, e mi ha veramente scaldato il cuore 🙂
Cinquecento, il nuovo EP
Cinquecento è un EP, ed è l’esordio discografico per il cantautore pugliese. Contiene cinque tracce e come sempre ce le siamo ascoltate a rotazione continua!
Stendino
L’ep inizia con un brano con una storia incredibile alle spalle. Una storia inverosimile, a tratti quasi romanzata, ma avvincente ed incredibile. Ce ne ha parlato proprio Renico:
Non ho la minima idea di come sia nato questo brano. Ho trovato un foglio con il testo di cui ignoro la data di scrittura.
Probabilmente ero ubriaco (ride, ndr) (e abbiamo riso pure noi)
Renico
All’ascolto del brano risalta tantissimo il giro di basso, molto complesso e molto molto bello. Il brano, anche con l’ausilio di cori ed effetti sonori è molto orecchiabile.
Il testo è geniale. Lo stendino, utilizzato come doppia metafora tra compromesso e leggerezza, rappresenta il rapporto di coppia perfettamente.
Molto molto apprezzato
Complanari
Il brano è stato ideato in macchina ispirato da una complanare dopo aver sbagliato strada. La melodia l’aveva in testa, ci ha aggiunto un testo ed è uscito questo brano.
Per le capre che, come me, non sapevano il significato del termine, una complanare è una strada parallela al percorso di un’altra, che serve da svincolo o raccordo.
La fiducia è un contraccettivo che abbiamo usato più volte, così inizia un brano dove, di nuovo, al basso è affidato un ruolo non solo di accompagnamento e gli altri strumenti come chitarra e batteria danno un senso di continuità con il brano precedente.
Il testo è veramente bello, a tratti anche malinconico. L’utilizzo delle complanari come metodo per tornare sulla sgtrada giusta dopo aver sbagliato è una metafora azzardata ma azzeccatissima
Dove non ci sei
Dove non ci sei è un brano che pubblichi avrà successo, perchè parla di un rapporto ed in generale delle coppie.
Funziona perchè ci sono strutture melodiche e testuali in cui ci si può facilmente immedesimare.
Renico
Interessante come il brano non parli di una assenza, ma bensì parla della consapevolezza di essa, ancora più ad evidenziare i testi che sono tutto fuorché a caso
Hai mai
Hai mai è stata scritta in una località marittima, dove oltretutto è tornato qualche giorno fa.
Il brano cerca di riprodurre (non copiare) le sonorità americane.
Il brano gira attorno a tante domande, la maggior parte senza risposte. Non ne parlerò, vi invito ad ascoltarla perchè ha un testo geniale, davvero.
Sarebbe bello fermare il tempo, dove un secondo che passa è un anno
(…) sarebbe stato solo un momento ogni ora passata a letto, ma lo sarebbero anche i tuoi baci e forse questo non mi va
Renico, Hai mai
Cinquecento
Cinquecento è il brano a cui è più legato. Contrapposto a Stendino, sottolineando molto la capacità di variare sonorità e testi da parte di Renico
Arriviamo all’ultimo brano quindi. Chitarra, fisarmonica e piano all’inizio, che introducono la voce. Gli accordi del piano hanno sfumature incredibili e mi sta piacendo tantissimo
Che dire, il ritornello è più aperto, ma comunque con lo stesso mood del brano che, a mani basse, è il migliore dell’EP.
Cinquecento son le carte che scriviamo per pazzia
Renico, Cinquecento
Che invidiamo da morire perché sfidano la sorte
Perché sfiorano le mani della donna, della fama che inseguiamo
Per tutta una vita
Artista veramente molto molto talentuoso, a parer mio uno dei migliori intervistati, e soprattutto una persona estremamente umile e molto simpatica!
Ti ringrazio per la lettura, ti invito a leggere articoli simili a questo cliccando i tag qui sotto e ti do appuntamento ad un prossimo articolo!
Professore di Sistemi Informatici, studente di Ingegneria informatica, polistrumentista, blogger ed addetto stampa classe 2002 di Bergamo. Mi sono avvicinato al mondo della musica nel 2014 prendendo lezioni di pianoforte. Vivo il mondo della musica a 360°, vantando un disco da solista ed un tour con una band.
Ho creato il blog newvibesinmusic.it nel marzo del 2020 e tutt’ora continuo a curarne le pubblicazioni ed i servizi.