Era una giornata calda, di quelle che sudi solamente pensando. Ed è stato il quel giorno che ho deciso di andare in bici fino a Bergamo.
Girando per strada ho incrociato un ragazzo con l’ukulele e mi è venuto spontaneo fargli quattro domande.
Prima di passare all’intervista vera e propria, vorrei anche parlare nello specifico di questo modo singolare di fare musica.
Cosa significa suonare per strada
Suonare per strada può significare tante cose, ma principalmente sono ragazzi, singoli o in piccoli complessi, che si piazzano sui bordi delle strade per suonare o cantare alle persone di passaggio.
Non possiamo di certo metterci a caso a suonare per strada.
Infatti serve sempre rispettare obblighi della SIAE, previdenziali e amministrativi, ma di certo ne vale assolutamente la pena.
Il compenso di un artista di strada si basa sulla generosità dei passanti (quando si chiedono offerte) anche se molto spesso non è quello l’obiettivo principale
L’artista italiano, l’intervista
Mascherina, cellulare pronto a registrare e via all’intervista!
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Ho iniziato dalle scuole medie, grazie al flauto dolce, per poi iniziare a studiare il sassofono contralto, che mi ha permesso di imparare a leggere gli spartiti.
A scuola facevano musica classica o jazz, ma io ascoltavo tutt’altro genere (Green Day, artisti degli anni ’90) e grazie a loro ho iniziato a studiare chitarra e basso, fino ad arrivare al conservatorio, dove però seguo corsi di canto.
Che cosa ti spinge a suonare per strada, quando potresti fare video, suonare su palchi…
Beh in realtà mi piace molto stare a contatto con la gente, che è un’energia che internet non da.
Magari non tutti sono interessati a quello che suono, però a volte si fermano, ascoltano, mi sembra più popolare
In fondo la musica nasce per aggregazione.
Oltre alla strada, suoni con band o fai spettacoli?
Sì, suono con i Folklan, un gruppo folk bergamasco con i quali abbiamo inciso anche un disco.
Le emozioni per strada e sul palco sono diverse, perchè qui per strada hai una soddisfazione più velata, perchè le persone passano, sorridono…
Immagino sia l’ultimo dei tuoi obiettivi, ma si guadagna bene suonando per strada?
Suonare per strada è solo un divertimento. Io solitamente suono due giorni a settimana ma non ci camperei assolutamente.
Lo prendi come divertimento, quando fuori c’è bel tempo è sempre meglio uscire a suonare piuttosto che stare in studio.
Seppur abbastanza breve, è stato interessante parlare con un artista da strada come lui!
Io ringrazio te per la consueta lettura, qui sotto trovi il tag per leggere articoli simili a questo e qui a destra ci sono altri articoli del sito!
Grazie ancora, ci vediamo martedì con il prossimo articolo!
Professore di Sistemi Informatici, studente di Ingegneria informatica, polistrumentista, blogger ed addetto stampa classe 2002 di Bergamo. Mi sono avvicinato al mondo della musica nel 2014 prendendo lezioni di pianoforte. Vivo il mondo della musica a 360°, vantando un disco da solista ed un tour con una band.
Ho creato il blog newvibesinmusic.it nel marzo del 2020 e tutt’ora continuo a curarne le pubblicazioni ed i servizi.